Panico1Attacchi di Panico: la paura senza motivo.

Se avete sperimentato un attacco di panico, anche solo una volta nella vita, riuscirete facilmente a ricordare ora, giorno, mese e anno di quella brutta esperienza.

Durante gli Attacchi di Panico si possono sperimentare alcuni di questi sintomi:

  • tachicardia
  • vampate di caldo o freddo
  • dolore al petto
  • senso di vertigine
  • sudorazione improvvisa
  • sensazione di soffocamento
  • nausea
  • tremori
  • sensazioni di perdere il contatto con la realtà (derealizzazione) con la sensazione di vivere in una realtà nuova o sensazioni di essere una persona diversa, di non riconoscersi più (depersonalizzazione)
  • paura di perdere il controllo o di impazzire
  • paura di morire o di avere un grave malore

Attacchi di panico, come superarliL’elemento fondamentale dell’attacco di panico è un periodo di intensa paura o disagio accompagnato da svariati sintomi somatici o cognitivi. Esistono attacchi definiti “paucisintomatici”, in cui si manifestano i sintomi del panico soltanto in parte, senza esplodere in un vero e proprio attacco.

La sintomatologia acuta dura circa da 15 a 30 minuti. Esistono diverse forme di attacchi di panico e nel corso della vita, solitamente in periodi di particolare stress emotivo, può accadere di avere qualche attacco di panico sporadico, ma ciò non sta ad indicare che si soffre di un disturbo da panico.

Il soggetto affetto da disturbo da panico ha attacchi di panico ripetuti ed inaspettati.

Durante il primo attacco di panico, generalmente inaspettato, la persona si spaventa enormemente e lascia una paura di fondo; la persona si può trovare quindi rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia” (paura degli spazi aperti): l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato. Spesso, diventa pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in autobus o in treno, guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via.

L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene rappresenta la modalità prevalente e la persona spesso non vuole essere lasciata sola costringendo i suoi familiari o i suoi amici ad accompagnarlo ovunque, divenendo così dipendente dagli altri. Nonostante ciò non tutti i soggetti sviluppano dei comportamenti di evitamento, il disturbo da panico può essere con o senza agorafobia.

Attacchi di Panico

Gli attacchi di panico possono frequentemente avere ripercussioni sulla vita lavorativa, familiare e sociale della persona che ne soffre diminuendone il senso di efficacia personale e dell’autostima e l’autonomia. Inoltre, la frustrazione che ne consegue può condurre ad una depressione secondaria. Alcuni soggetti possono ricorrere all’abuso di sostanze stupefacenti (soprattutto alcool) nel tentativo di gestire il disturbo o la depressione che ad esso può seguire. L’età in cui tal disturbo si manifesta per la prima volta varia notevolmente da soggetto a soggetto, ma solitamente si colloca tra la tarda adolescenza e i 35 anni.

Secondo l’American Psychological Association, in molti casi, i Disturbi d’Ansia possono essere trattati in maniera efficace con la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale e le terapie sono, in linea di massima, brevi e con un’alta percentuale di successo.

Il trattamento di tale disturbo comprende una fase di “psicoeducazione” ossia un’ informazione accurata sulle cause del problema, una fase di insegnamento di strategie pratiche per gestire gli attacchi di panico, una fase graduale ritorno a luoghi oggetto di paura o situazioni evitate, infine una fase di riconoscimento di pensieri catastrofici e loro razionalizzazione.