depressioneLa Depressione (eccessivo abbassamento del tono dell’umore) e il Disturbo Bipolare (momenti di depressione si alternano a mania, ossia a un’euforia patologica) sono i disturbi d’umore più frequenti.

La tristezza rappresenta una risposta universale dell’uomo a delusioni e a situazioni avverse (es. abbandono dell’ambiente familiare, morte di una persona cara. Questi rappresentano i più frequenti disturbi dell’umore. I disturbi d’umore, a differenza delle reazioni emotive normali, comportano, inoltre, una significativa compromissione delle interazioni sociali e delle capacità lavorative.

Tuttavia, l’aiuto dello Psicologo diviene essenziale, se queste reazioni emotive sono eccessivamente intense e durano troppo a lungo, oppure insorgono in assenza di un evento scatenante, in quanto devono essere considerate anormali.

I sintomi psicofisici associati ai disturbi d’umore dipendono possono variare da persona a persona e dipendono dalla specifica condizione. Questi possono, tuttavia, comprendere: astenia, affaticabilità, drastico aumento o diminuzione del peso corporeo, sguardo fisso, calo della libido e dell’efficienza sessuale, oppressione toracica e cardiopalmo, disuria, dispepsia, stipsi, insonnia o ipersonnia, agitazione e iperattività del sistema nervoso autonomo.

COS’É IMPORTANTE SAPERE SULLA DEPRESSIONE

Quando ci si sente depressi tutto sembra più grigio e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino. Il momento della giornata più difficile è quello del risveglio. Si possono associare sensi di colpa, mancanza di speranza verso il futuro fino a pensieri di morte.

successoNumerose persone depresse hanno la sensazione che gli altri non possano comprendere il proprio stato d’animo, per cui tendono a non chiedere aiuto.

La depressione colpisce più del 10% della popolazione; ha ripercussioni negative sulla sfera emotiva, cognitiva e somatica di  coloro che ne soffrono, tanto che in base ad alcune recenti stime dell’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – entro il 2020 risulterà la seconda causa di disabilità.

LE TIPOLOGIE DI SINTOMI PER RICONOSCERE LA DEPRESSIONE

Le emozioni solitamente sperimentate da chi è soffre di disturbo depressivo sono la tristezza, l’angoscia, disperazione, insoddisfazione, senso di impotenza, perdita della speranza, senso di vuoto.

Tra i  sintomi fisici più comuni troviamo: la perdita di energie, i disturbi della concentrazione, il senso di fatica e della memoria, l’agitazione motoria ed il nervosismo, la perdita di appetito o la fame nervosa, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale, dolori fisici senza una causa organica e finanche interazioni tra questo disturbo mentale ed il sistema ipotalamo-ipofisi-surrene, con rilevanti ripercussioni sulle difese immunitarie.

successoI principali sintomi comportamentali invece rappresentano la difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, la riduzione delle attività quotidiane,  l’evitamento delle persone e l’isolamento sociale, i comportamenti passivi, la riduzione dell’attività sessuale e i tentativi di suicidio. Può condurre inoltre al ritiro sociale e di conseguenza a problemi di tipo relazionale con partner, figli, amici e colleghi. L’umore depresso condiziona particolarmente anche il rapporto con se stessi e con il proprio corpo. Tipicamente, infatti, chi è depresso ha difficoltà a lavarsi, curare il proprio aspetto, mangiare e dormire in modo regolare. Tali comportamenti favoriscono inoltre lo sviluppo di circoli viziosi in grado di mantenere nel tempo l’umore depresso.

I pensieri che possono passare per la mente quando ci si sente depressi si accompagnano ad una visione negativa di sé e del mondo. Alcuni esempi di pensieri negativi sono: “Sono un totale fallimento!”, “Mia madre mi considera un perdente!”, “Di sicuro risulterò antipatico!”; “Niente va bene!”; “Quello che ho fatto non conta, tutti sarebbero in grado di farlo!” (minimizzazione dei propri successi o delle proprie qualità).

LE ALTRE ALTERAZIONI DEL TONO DELL’UMORE

Disturbo Distimico è caratterizzato dalla presenza di umore depresso quasi ogni giorno sebbene non esageratamente grave. Quindi una tristezza lieve ma persistente che può durare mesi e anni.

Disturbo Ciclotimico è caratterizzato da un rapido susseguirsi, anche nell’arco della stessa giornata, di momenti maniacali (umore euforico o irritabile) a momenti e di tristezza, generalmente meno forti rispetto quelli della depressione o del disturbo bipolare.

Disturbo Bipolare è caratterizzato da un’alternanza di periodi o fasi che possono durare alcuni giorni e più, in cui l’umore risulta eccessivamente e persistentemente elevato, euforico, espansivo o irritabile, a fasi associate a marcata tristezza e depressione.

Lutto Complicato. Sebbene di fronte ad un lutto sentimenti di disperazione e tristezza siano assolutamente normali, il Lutto Complicato si distingue dall’esperienza della perdita per una serie di specifiche caratteristiche, quali: irragionevoli sentimenti di colpa verso se stessi in relazione alla persona cara venuta a mancare, desideri o pensieri che sarebbe giusto essere morti insieme alla persona cara deceduta, pensieri di inutilità rispetto alla propria vita, compromissione del funzionamento sociale e professionale.

LE CURE PIÙ EFFICACI PER LA DEPRESSIONE: LA PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE

psicologo depressioneLa psicoterapia cognitivo-comportamentale anche chiamata terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è un termine con cui si indicano le psicoterapie oggi più diffuse e che vengono utilizzate per trattare un’ampia gamma di disturbi psicopatologici.

Ha la finalità di modificare quelli che la teoria di riferimento definisce i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del paziente, con lo scopo di facilitare la riduzione e l’eliminazione del sintomo o del disturbo psicologico. Diversi studi dimostrano che circa il 75% dei pazienti depressi ha una significativa diminuzione dei sintomi entro le prime 20 sedute di psicoterapia. Nel caso in cui alla psicoterapia si associ un trattamento farmacologico, la riduzione della sintomatologia si verifica nell’85% dei casi. E’ stato anche dimostrato che questi miglioramenti sono durevoli nel tempo.